Eccomi
qua, il giorno del mio compleanno, a festeggiare con amici e colleghi. Non
poteva mancare lui, che mi ha accompagnata giornalmente in questi ultimi mesi:
il colore nero.
Quando ho scelto di frequentare il corso “Storia delle cose” del Prof. Vittorio Marchis ero un po’ titubante all’idea di dover
realizzare un blog: una cosa che non ho mai fatto, di carattere creativo e
quindi completamente diversa dalla sfera ingegneristica, fatta di formule,
rigore ed esercizi. Ho accettato di cimentarmici comunque, uscendo dalla mia
zona di sicurezza e mettendomi in gioco, rimanendo alla fine piacevolmente
colpita da ciò che questa esperienza mi ha lasciato.
Ma ricordiamo adesso, come si fa con un caro
amico, il mio rapporto/percorso con il colore nero.
Via via è stato sempre più facile raccontarsi di
sé, e adesso so come viene chiamato in altre parti del mondo il mio colore
(step 2) e quando ha cominciato ad essere conosciuto: attraverso miti (step 4) e
leggende popolari (step 8), o nella vita di tutti i giorni, ritrovandolo in
loghi (step 10) e pubblicità (step 15).
E’ stato un fedele compagno di avventura,
accompagnandomi nei miei interessi “accademici” come la fisica (step 6) e la
chimica (step 14) e anche un po’ in giro: siamo stati al ristorante (step 12),
al cinema (step 7), alle mostre d’arte (step 18), e alle sfilate di moda (step 20). Insieme abbiamo pure letto fumetti (step 13) e ascoltato musica (step 5). Abbiamo
addirittura girato il mondo, per poterlo ammirare su edifici di luoghi ed
epoche differenti (step 22) e su particolari oggetti di design (step 16).
Pur essendo un colore “buono” perché legato alla
terra (step 23), il nero non è ancora riuscito a scrollarsi di dosso la brutta
nomea che lo perseguita, come lui stesso ha raccontato nello step 19. Il colore
più scuro al mondo (step 17) viene infatti sempre associato a eventi
catastrofici (step 11) e situazioni difficili (step 21). Per questa ragione ha
cercato di mostrarsi in modo più simpatico, attraverso giochi come l’abbecedario
dello step 9, o la tenera nuvola a forma di panda dello step 24, oppure facendo
gli auguri e stringendo amicizia con il suo collega Greenery.
Ciò
che conta in effetti, è che ci sia riuscito per me: continuo ad apprezzarlo nei
campi in cui viene oggettivamente adorato per la sua eleganza e sinuosità, ma a
prescindere vi rimarrò sempre legata perché mi ha permesso di compiere questo
percorso fatto di letture e di ricerche… e perché il nero non passa mai di
moda!