Accostando la parola nero
all’universo cinematografico, la prima idea che ci viene in mente è quella dei
vecchi film in bianco e nero, quelle pellicole così tanto espressive da far
emozionare, commuovere o sorridere senza l’aiuto suggestivo del colore. Il bianco
e nero è stato utilizzato però anche in tempi più recenti, grazie alla sua
capacità di descrivere la realtà, non semplicemente copiandola ed
immortalandola (come spesso accade con i film a colori), ma lasciando allo
spettatore maggiore immaginazione.
Il grande dittatore, 1940
Vacanze romane, 1954
Voyage dans la lune, 1902
La dolce vita, 1960
Ladri di biciclette, 1948
Ci sono anche dei casi in
cui si fa riferimento al nero non per una funzione “grafica”, ma solo ed
sclusivamente simbolica. Un esempio è il film “Black Swan” (“Il cigno nero”),
diretto da Darren Aronofsky.
“La storia la conosciamo tutti. Una giovane, dolce e pura,
prigioniera nel corpo di un cigno, desidera la libertà, ma solo il vero amore
spezzerà l'incantesimo. Il suo sogno sta per realizzarsi grazie a un principe.
Ma... prima che lui le dichiari il suo amore, la gemella invidiosa, il cigno
nero, lo inganna e lo seduce. Devastata, il cigno bianco si getta da un dirupo
e si uccide e nella morte ritrova la libertà.”
Il cigno nero, 2010
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