lunedì 5 dicembre 2016

Step 8: Nero e cultura popolare

Il nero è, più degli altri colori, al centro delle credenze popolari e della superstizione.
 Ad esempio, molti proverbi contengono riferimenti al colore nero:
  • Niuru cu niuru nun tingi (Chi frequenta persone simili non cambia)
  • Sera rossa e nero mattino, rallegra il pellegrino
  • Da un uovo bianco può nascere un pulcino nero

E’ noto che il nero sia collegato a eventi negativi, per questo è il colore del lutto: simboleggia la fine di un’esistenza e il dolore dei cari che “subiscono” questa morte. Già nell’antica Grecia il nero era utilizzato per tutto ciò che concerne il mondo dei morti: Omero ne fa riferimento ed Euripide tratteggia più volte in nero la figura del re dei morti. Presso i Romani, fu regolamentato l’utilizzo del nero nelle situazioni di lutto, tant’è che i magistrati indossavano la toga pretexta nera al posto di quella tradizionale color porpora.
Nella credenza popolare, il nero allude anche alla paura, esemplificata dalla figura dell’uomo nero, nella famosa ninna-nanna:
Ninna nanna, ninna oh, questo bimbo a chi lo do? Lo darò alla Befana che lo tiene una settimana. Lo darò all'Uomo Nero che lo tiene un anno intero.Lo darò all'Uomo Bianco che lo tiene finché è stanco. Lo darò al Saggio Folletto che lo renda Uomo perfetto!
L'uomo nero, Boogey nella cultura americana


O, molto più comunemente è associato al gatto nero, emblema della sfortuna. Tale credenza risale al Medioevo. A quell'epoca, il gatto nero era considerato il compagno diabolico delle streghe (per la sua abitudine di uscire di notte) e per il colore, associato all’inferno e al lutto. L’origine della diceria della iella (la sfortuna) portata dal gatto nero che attraversa la strada risale invece all’epoca in cui si andava a cavallo, poichè se un gatto attraversava all’improvviso la strada il cavallo poteva spaventarsi e disarcionare il cavaliere. Non in tutti i Paesi però è così:  in Francia e in Inghilterra, al contrario, i gatti neri vengono considerati porta fortuna.

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