Questa
frase è stata pronunciata da Martin Luther King, pastore protestante, politico
e attivista schieratosi in prima linea nella lotta alla segregazione raziale in
difesa della comunità afroamericana. Nato il 15 gennaio 1929 ad Atlanta, vive
assieme alla sua famiglia nella Auburn Avenue, soprannominata il “Paradiso Nero”,
il luogo in cui risiedono “gli eletti della razza inferiore”, ovvero la piccola
borghesia di colore. E’ proprio questo il contesto in cui Martin Luther King
vive ed opera: l’America degli anni ’50-’60, in cui vi erano fontanelle separate
per bianchi e neri, così come erano separate le balconate a teatro e i posti in
autobus.
Durante
gli anni della lotta, organizza numerose manifestazioni, e vince nel 1964 il
premio Nobel per la pace, grazie anche al suo discorso più famoso, “I have a
dream”. Viene più volte arrestato e rilasciato e subisce minacce e attentatati,
fino a quando viene ucciso da alcuni colpi di fucile a Memphis, il 4 aprile
1968.
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